Buongiorno lettori! Come procedono le vostre vacanze (e letture) estive? Personalmente guardo il tempo passare e mi rendo conto che questa breve estate ha già quasi raggiunto i due terzi del suo tempo e inizio già a interrogarmi, inquieta, su come farò a sopravvivere da settembre fino al prossimo giugno. Parlando invece di libri, ho già diversi commenti che vorrei pubblicare ma oggi ho deciso di partire da quello a un libro che, purtroppo, non ha saputo darmi ciò che mi aspettavo. Solitamente non mi piace fare recensioni negative – e nemmeno questa, di fatto, lo sarà, trattandosi del commento a un libro che ho comunque valutato con 3 stelline su 5 – perché voglio che questo blog sia uno spazio in cui racchiudere le emozioni suscitate dalle mie letture, non una pagina in cui inserire recensioni di qualunque libro prenda tra le mani facendo cattiva pubblicità a opere che non sono riuscite a coinvolgermi. Tuttavia, nonostante la sottile delusione, questa è una lettura su cui sento in qualche modo il bisogno di dire qualcosa, anche solo per il fatto che si tratta del mio primo approccio a questa autrice. Sto parlando di Isabel Allende e del suo L'amante giapponese.
Ci sono passioni che divampano come incendi fino a quando il destino non le soffoca con una zampata, ma anche in questi casi rimangono braci calde pronte ad ardere nuovamente non appena ritrovano l'ossigeno.